Gli interventi di potatura sulle piante d'alto fusto richiedono alta professionalità, sia per la conoscenza degli aspetti botanici e fisiologici della pianta che per la padronanza delle tecniche operative necessarie ad operare in quota con attrezzature da taglio potenzialmente pericolose.

Purtroppo, invece, sono proprio l’ignoranza e l’incapacità - cioè l’assenza dei due requisiti sopra evidenziati - le caratteristiche più comuni di chi ogni giorno si cimenta nel taglio degli alberi, come dimostrano la maggior parte delle piante lungo i viali stradali o nei cortili privati e condominiali. Va anche detto, per onestà, che la prima delle due caratteristiche ben rappresenta anche la maggioranza dei proprietari di piante, sempre molto attenti – giustamente – al costo dell’intervento,potatura01 ma mai altrettanto sensibili nel valutare le capacità di chi si propone loro: per la maggior parte delle persone l’esperienza nell’uso della motosega e nel taglio della legna rappresentano credenziali più che sufficienti per affidare la potatura delle proprie piante!

Così alla fine sulle piante viene sempre eseguito il taglio a “capitozzo” - più o meno “lungo” (taglio filo tronco o moncherino o palo) e con la “fetta di salame” girata all’interno o all’esterno e più o meno inclinata in funzione della sensibilità dell’ “esperto” di turno -  indipendentemente dal tipo di albero, dalla sua età, dallo stato vegetativo e dall’ubicazione: in pratica, l’unico aspetto che influenza l’esito della “potatura” di una pianta è solo la possibilità di girarci intorno col cestello.

In realtà, è ormai da più di un decennio che le cose nel settore dell’arboricoltura ornamentale italiana hanno cominciato a cambiare, come dimostrano la diffusione di nuovi studi e teorie sul comportamento degli alberi e sulle corrette modalità degli interventi di potatura, con la proposta di corsi di specializzazione per arboricoltori da parte di Enti formatori specializzati ( ad es. la scuola di Agraria del Parco di Monza), l’istituzione della Società Italiana di Arboricoltura (SIA) a sua volta associata all’Associazione Internazionale di Arboricoltura (ISA), la creazione di un albo per arboricoltori certificati a livello nazionale, all’entrata in vigore di leggi per la tutela della sicurezza sul lavoro che prevedono il possesso di attestati di frequenza di corsi specifici anche per treeclimbers o lavoratori su cestelli, la presenza dell’arboricoltura ornamentale nei corsi di studi universitari in Scienze Agrarie, ecc..

E’ quindi ora che si diffonda la consapevolezza delle conseguenze della capitozzatura, in quanto oramai accertate e provate scientificamente in tutti i loro aspetti.

Deve diventare ben chiaro a tutti che se anche la pianta è in grado di reagire a questi scempi, ricreando la chioma nel giro di qualche anno, i danni causati da interventi di questo tipo  si manterranno per il resto della sua vita, con gravi conseguenze a livello della stabilità e sicurezza della pianta stessa – oltre che naturalmente del suo stato vegetativo -  soprattutto in assenza di successivi e ripetuti interventi di selezione, alleggerimento e consolidamento della chioma.

Pagare per far capitozzare una pianta sana –  “perché è diventata troppo alta” o “perché l’ha fatto il vicino” o “perché me lo fanno in cambio della legna” o “perché così per un po’ non ci penso più” -  significa innescare una serie di problemi connessi alla perdita del suo equilibrio vegetativo, con rischi di cedimenti strutturali e rotture, innesco di malattie e parassiti, problemi radicali e, paradossalmente, ritmi di crescita aumentati al punto da  annullare dopo poco tempo il “beneficio” dell’intervento: praticamente significa pagare per farsi fare un danno irreparabile ma assolutamente EVITABILE! E, oltretutto, si rimane anche con una pianta che fa schifo.

Non sarebbe meglio, allora, rivolgersi ad un arboricoltore che di lavoro si occupa di alberi, per sapere che interventi sono VERAMENTE necessari alla propria pianta?? Anche perché generalmente il sopralluogo per vedere la pianta e fare un eventuale preventivo è gratuito e senza alcun impegno. Inoltre – anche se questo non si dovrebbe dire – spesso un arboricoltore in fase di preventivo dice gratis le stesse cose che direbbe un agronomo facendosi pagare.

 
   
 
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